AGLI SGOCCIOLI
Come affacciandomi su uno
di quei dipinti dai tratti incerti,
con affogati nei bulbi i muti bagliori
di un temporale andato a sfogarsi lontano,
vedo i primi passanti, giovani, turisti,
che si affrettano verso e dentro
il guasto della luce, il giorno, rotto,
che ancora non decolla. Vanno di furia
i due studenti. Partono. Tornano. Hanno
mezza casa, quella dei genitori,
stipata nella valigia, e un treno
che li aspetta di buon’ora. Il bavero
delle polo se lo stirano sul collo,
quando, planando su una pista immaginaria,
la mano d’aria umida sta per raggiungerli,
e il tocco che ne segue, improvviso
quanto infido (freddo, quasi, ormai),
sembra una voce che gli grida "Pista
pista; ve lo faccio vedere io come
qui, da oggi, tutto cambia”.
Francesco Giusti
Settembre 2008