"Come il Penteo di Euripide, Aschenbach attraversa un processo di femminilizzazione e di orientalizzazione: si carica di monili, prende a far uso di profumi, tinture, mascara, belletto. Lo spirito analitico dell'Occidente viene riassorbito nell'umida afa delle delle sue origini orientali. Mann chiama la basilica bizantina entro cui Aschenbach insegue Tadzio «un tempio orientale»; Aschenbach viene stroncato dal «colera asiatico», «prodotto dai caldi acquitrinii del delta del Gange». Se ci ritraiamo dalla superficie naturalistica de La morte a Venezia e la riguardiamo sotto una prospettiva mitologica, vedremo che essa contiene, interiorizzato, il Tartaro femminile di Melville. Una gelosa dea-madre avvolge l'adoratore di suo figlio nei suoi miasmi ctonii, giacchè altri non è che lei a recare la pestilenza alla città dell'arte."
Camille Paglia, Sexual Personae, Einaudi 1993