Thursday, March 19, 2009

I "poveri pittori famelici"

Tra i saggi presenti nel volume ne segnalo due di notevole interesse:
F.Montecuccoli degli Erri,
I "bottegheri da quadri" e i "poveri pittori famelici". Il mercato dei quadri a Venezia nel Settecento.
E.M.Dal Pozzolo,
Cercar quadri e disegni nella Venezia del Cinquecento.

Il primo, in particolare, è un testo affascinante in quanto ripercorre le modalità di vendita di opere d'arte della Venezia del Settecento ed indaga i difficili rapporti tra gli artisti e il mercato dei venditori, i "botegheri da quadri". Non quindi l'alta committenza o quella definita da Montecuccoli
committenza spicciola ma un commercio artistico più oscuro e ramificato costituito da figure di intermediari. Le difficoltà lavorative degli artisti che vengono spesso mal remunerati ed il conseguente intervento del Senato che li esonera dal pagamento di ogni tributo mi hanno richiamato alla mente un passaggio del testamento di Felicita Bevilacqua La Masa che nel 1898, motivando il suo lascito (l'attuale omonima fondazione), scrive:
"a profitto specie di giovani artisti ai quali è spesso interdetto l’ingresso nelle grandi mostre, per cui sconosciuti e sfiduciati non hanno mezzi di farsi avanti, e sono sovente costretti a cedere i loro lavori a rivenduglioli e incettatori che sono i loro vampiri".
"Poveri pittori famelici", cruda immagine coniata da un commissario incarcato di compiere nel 1757 un'indagine sullo stato economico delle varie Arti. "Fascia sociale debole" diremmo noi oggi.

Tra committenza e collezionismo. Studi sul mercato dell'arte nell'Italia settentrionale durante l'età moderna, a cura di Enrico maria Dal Pozzolo e Leonida Tedoldi, (TERRAFERMA 2003) raccoglie i testi degli interventi presentati a un Convegno organizzato alla fine del 2000 dal Dipartimento di Discipline storiche artistiche dell'Università degli Studi di Verona.