Friday, January 30, 2009

Gasparina

Una inaudita e nova crudeltate,
un esser al fuggir pronto e leggiero,
un andar troppo di sue lodi altero,
un torre ad altri la sua libertate,

un vedermi penar senza pietate,
un aver sempre a’ miei danni il pensiero,
un rider di mia morte quando pèro,
un aver voglie ognor fredde e gelate,

un eterno timor di lontananza,
un verno eterno senza primavera,
un non dar giammai cibo alla speranza

m’han fatto divenir una Chimera,
uno abisso confuso, un mar, ch’avanza
d’onde e tempeste una marina vera.

Da Gaspara Stampa, Rime (Venezia, Pietrasanta, 1554)